Perché Abu Dhabi? Non eri in India?
No, non ci siamo ancora arrivati. Il mio salotto volante, anche chiamato Etihadtiamo, fa scalo proprio lì e mi è sembrata un'idea geniale passarci un paio di giorni. Giusto? No, sbagliato. In qualche modo, miss organizzazione si è persa due fattori fondamentali:
- Il caldo atroce tipico dei mesi estivi
- Il Ramadan.
Due questioni non indifferenti che mi hanno impedito di visitare alcuni luoghi o di attraversare la città di pomeriggio per poterne trarre i gioielli nascosti.
Intendiamoci, non è affatto stata una vacanza negativa, avevo una stanza in un hotel 4* tutta per me, con la piscina, il buffet dell'Iftar incluso, ero a due passi dalla spiaggia e ho avuto l'occasione di vedere una delle meraviglie del mondo (e se non lo è, io ho deciso così), ed è comunque una città interessantissima piena di tradizioni e culture diverse da scoprire.
Trovate tutte le foto qui, nel mio album su Facebook. --> QUI
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Ma ora veniamo al vero momento magico di questi due giorni ad Agrabah...ehm Abu Dhabi.
- anche questo è stato scritto di getto, sul momento, quindi torniamo tutti indietro di qualche giorno -
Il miglior incontro in questa città è stato sicuramente il mio taxista personale, diventato tale solo perché mi ha portato dall'aeroporto all'albergo e viceversa, e ha deciso di diventare il mio migliore amico, o futuro marito, questo non mi è molto chiaro.
Kashi, vive ad Abu Dhabi e appena scopre che sono italiana mi dice che sua mamma e sua sorella abitano in.Italia, ma non ricorda il nome della città, è qualcosa di simile a Chievo (esite?)
All'andata mi dice di chiamarlo per ogni evenienza, se mi serviva un taxista, una guida turistica o una guardia del corpo. Poi io ho preso quegli orrendi bus turistici, e pensando di disturbarlo in altre ore, l'ho richiamato solo per riportarmi in aeroporto. Dovevate sentire come si è offeso perché non l'ho chiamato. Cose che nemmeno io quando avevo quindic...ok, cose che nemmeno io adesso, quando qualcuno non mi risponde ai messaggi.
Kashi, vive ad Abu Dhabi e appena scopre che sono italiana mi dice che sua mamma e sua sorella abitano in.Italia, ma non ricorda il nome della città, è qualcosa di simile a Chievo (esite?)
All'andata mi dice di chiamarlo per ogni evenienza, se mi serviva un taxista, una guida turistica o una guardia del corpo. Poi io ho preso quegli orrendi bus turistici, e pensando di disturbarlo in altre ore, l'ho richiamato solo per riportarmi in aeroporto. Dovevate sentire come si è offeso perché non l'ho chiamato. Cose che nemmeno io quando avevo quindic...ok, cose che nemmeno io adesso, quando qualcuno non mi risponde ai messaggi.
Durante il viaggio abbiamo poi iniziato a parlare, del ramadan, dell'Islam, della vita ad Abu Dhabi e, inspiegabilmente, siamo giunti a questa conversazione:
- quanti anni hai?
- 27
- ah, anche io.
(Momento di pausa)
- e perché non sei ancora sposata?
- (risata di gusto) eh guarda, mio papà me lo chiede ogni volta che mi vede
- ma il ragazzo non ce l'hai?
- ah sì, ma sta a Londra
- e perché non ti sposa? Se non ti sposa, digli che ti sposo io, una ragazza così sorridente con degli occhi così belli, non può non sposarsi.
- quanti anni hai?
- 27
- ah, anche io.
(Momento di pausa)
- e perché non sei ancora sposata?
- (risata di gusto) eh guarda, mio papà me lo chiede ogni volta che mi vede
- ma il ragazzo non ce l'hai?
- ah sì, ma sta a Londra
- e perché non ti sposa? Se non ti sposa, digli che ti sposo io, una ragazza così sorridente con degli occhi così belli, non può non sposarsi.
Dopo questa dichiarazione d'amore, decide di passare alle maniere forti, cioè senza nemmeno conoscermi più di tanto, riesce a capire quale sia il modo per raggiungere il mio cuore: il cibo. Così, senza nessuna spiegazione, si ferma davanti ad un negozio, mi dice di aspettarlo e scende. Io non ho pensato che volesse rubarmi gli organi, cioè magari a parte gli occhi, ero abbastanza tranquilla. Torna con un sacchetto pieno di roba, patatine, cioccolata, bibite fresche, dicendomi:
"ti ho preso qualcosina da mangiare per il viaggio, non sapevo cosa ti piace quindi ho preso un po' di patatine e il cioccolato che non fa mai male."
"ti ho preso qualcosina da mangiare per il viaggio, non sapevo cosa ti piace quindi ho preso un po' di patatine e il cioccolato che non fa mai male."
Io, a quel momento, stavo già scrivendo al mio ragazzo un messaggio di addio.
No, scherzo, anche se la conversazione è stata circa questa:
No, scherzo, anche se la conversazione è stata circa questa:
- vi risparmio il resto, perchè prede una piega piuttosto razzista, I know, but you know me -
Salutato il mio nuovo migliore amico/futuro marito, mi dirigo verso l'entrata l'aeroporto, lasciandogli una lauta mancia e guadagnando una lezione importante: in occidente se sei fica e puoi permettertelo, metti in mostra il tuo corpo e ottieni circa quello che vuoi dall'uomo medio. Ad Abu Dhabi basta sorridere, essere gentile e probabilmente avere quel fascino da tomino piemontese biancolatte.
Ora, vi lascio perché mentre scrivevo tutto questo papiro, nella sala d'attesa del gate per Chennai, ho alzato la testa e mi sono accorta di essere l'unica palliduccia della sala. Non male, per una abituata a Londra che ha anche vissuto vicino a Whitechapel.
Ora, vi lascio perché mentre scrivevo tutto questo papiro, nella sala d'attesa del gate per Chennai, ho alzato la testa e mi sono accorta di essere l'unica palliduccia della sala. Non male, per una abituata a Londra che ha anche vissuto vicino a Whitechapel.
Stay tuned, stay white. Ci si sente in India.
NOTA FINALE: sapete quando ero preoccupata di fare una vacanza da sola? Ecco, stare due giorni per i cacchi miei, visitare quello che volevo, mangiare quello che volevo e quando volevo, dormire quanto/quando volevo, senza rendere conto a nessuno... è davvero una figata!
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